Nella mattinata di sabato 25 febbraio un presidio organizzato dall’Associazione Nazionale Ex Deportati e dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, molto partecipato, si è ritrovato presso il Parco Nord Milano, dove sorge il Monumento al Deportato, e dove è stata trovata nei giorni scorsi una svastica di legno, per difendere la democrazia nata dalla resistenza.
La svastica in legno ritrovata vicino al Monumento al Deportato, Parco Nord Milano. |
La svastica di legno è un atto di sfregio e di offesa a ciò che rappresenta il monumento per la città, per i suoi rappresentanti istituzionali, le associazioni e i cittadini che hanno a cuore il Monumento al Deportato, inaugurato nel 1999. Un luogo di ritrovo simbolico. Nell’arco di un mese circa, prima è stata rotta una teca che rappresenta uno dei campi di concentramento per la deportazione italiana, Dachau, e poi, nella notte tra sabato e domenica, è stata divelta una recinzione nelle vicinanze, e con i legni della recinzione è stata costruita una svastica.
“Un pugno nello stomaco” è il sentimento provato dalle persone al proprio risveglio domenica mattina apprendendo questa brutta notizia. Il presidio odierno è necessario per rivendicare la sacralità di quello che rappresenta questo luogo e il Monumento al Deportato. Oltre ai discorsi istituzionali, il momento molto partecipato e commovente è stato il canto intonato da un sassofono di “Bella ciao” da parte di tutti i presenti, che alla fine hanno scandito l’urlo “ora e sempre resistenza”.
Andrea Re
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ENGLISH VERSION by Google Translate
On the morning of Saturday 25 February, a garrison organized
by the National Association of Ex Deported Persons and by the National
Association of Partisans of Italy, with a lot of participation, met in the
Parco Nord Milano, where the Monument to the Deported Person stands, and where
it was found in the a few days ago a wooden swastika, to defend the democracy
born of the resistance.
The wooden swastika is an act of disfigurement and offense
to what the monument represents for the city, for its institutional
representatives, associations and citizens who care about the Monument to the
Deported, inaugurated in 1999. A symbolic meeting place . In the space of about
a month, first a display case representing one of the concentration camps for
Italian deportation, Dachau, was broken and then, in the night between Saturday
and Sunday, a nearby fence was torn down, and with the a swastika was built on
the fence. "A punch in the stomach" is the feeling felt by people
when they wake up on Sunday morning learning this bad news. Today's garrison is
necessary to reclaim the sacredness of what this place and the Monument to the
Deported person represent. In addition to the institutional speeches, the very
involved and moving moment was the singing of "Bella ciao" intoned by
a saxophone by all those present, who in the end punctuated the cry "now
and always resistance".
Andrea Re
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