Rho. LABInCorte una realtà rhodense poco conosciuta.

 Puoi conoscere Xenia a LABInCorte via Leopardi 3 a Rho(MI).

Con l’evento Ri-Fioriamo organizzato da “Gli Amici della Corte di Castellazzo”, un gesto concreto di solidarietà per raccogliere fondi per la ricostruzione della serra della Flower Market distrutta dal maltempo del 22 settembre, ho assistito a quanta solidarietà orbita intorno alla comunità di Castellazzo. Tra queste realtà LABInCorte ha catturato da subito la mia attenzione, tra esposizioni di ceramiche, re-styling, arte, tessuti e carta pesta ho trovato il sorriso di Xenia Turchetti, scenografa, presidente di LABInCorte.

Xenia Turchetti mentre ci invita nel suo laboratorio in via Leopardi 3 a Rho.

LABInCorte è uno spazio molto particolare, sul lato destro dell’ingresso della chiesetta all’interno della corte di via Leopardi 3. “Questo è uno spazio che ho decorato tutto io, ma i muri parlano da soli perché sono intrisi di storia” ha raccontato Xenia Turchetti con una luce particolare negli occhi dalla quale capisci tutto l’amore che Xenia ha per il luogo e per tutto quello che fa. Perché LABInCorte è tante cose: LABInCorte è un’ASSOCIAZIONE CULTURALE con l’ideale di promuovere l’arte in tutte le sue forme ed espressioni. LABInCorte è uno SPAZIO io ESPOSITIVO di oggetti e arredi sono rigorosamente opera di riciclo, recupero, upcycling,realizzati rigorosamente a mano. Carta, tessuto, ceramica. LABInCorte è un LABORATORIO in cui adulti e bambini possono imparare a lavorare con le mani per fare… rifare e… sperimentare. LABInCorte è semplicemente ARTE, non solo come appagamento estetico, ma come strumento e modo per migliorare la qualità della vita.

“Il laboratorio è circolare, io non butto colore, non butto carta, non butto via niente, quello che mi avanza da una parte lo recupero e lo utilizzo dall’altra. Qui vengono i ragazzi della Cooperativa Sociale Nazaret Onlus di Arese, coi quali abbiamo fatto un intero appartamento, dalle pareti ai mobili, è stato anche terapeutico, perché quando questi ragazzi fanno un lavoro e poi lo vedono completato, si dà veramente un senso al loro lavoro” ha sottolineato Xenia, riflettendo su ciò che ora sta sviluppando: i lavori con la canapa.



“La canapa oggi non la conosce nessuno, a parte gli idraulici, una volta l’Italia era piena di canapa, e tutte le famiglie si facevano i propri tessuti in casa. Tutto è partito grazie a mio papà, che mi ha regalato un pezzo di tessuto in canapa fatto da lui a telaio quando aveva 8 anni, e mi raccontava che la sera i bambini venivano messi davanti al camino al telaio e realizzavano tessuti che poi venivano uniti e usati per fare lenzuola o vestiti”. Arte del riciclo e arte del passato, che Xenia vuole portare avanti e insegnare ad altri.

Storie di Andrea Re.


"Storie di Andrea Re" per il sociale ricorda:

Quando guidi, guida e basta.

Non abbandonare gli animali.   


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