Un piccolo viaggio della memoria.
Un piccolo viaggio della memoria nelle vie della città in cui si
notano le nove pietre di inciampo collocate a partire dal 2021 per ricordare i
rhodensi che vennero deportati nei campi nazisti e non fecero più ritorno. Lo
hanno compiuto questa mattina il Sindaco Andrea
Orlandi, il Vicesindaco Maria Rita
Vergani con Carmen
Meloni di ANED Milano (Associazione nazionale deportati),
che ha preparato le classi coinvolte, insieme al presidente di Anpi Mario Anzani; agli esponenti delle forze
dell’ordine cittadine; all’ex assessore Sabina
Tavecchia che avviò il progetto nel 2021; a Sandra Moroni, dirigente dell’istituto comprensivo
Tommaso Grossi, e agli studenti della primaria Deledda, dell’IT Mattei e del IC
De André (terza G e terza E) accompagnati dai loro docenti.
Il
percorso è partito con Maria Rita
Vergani da via Molino Prepositurale 80, dove è
ricordato Giuseppe Cecchetti:
lì erano presenti Anna
Cecchetti, sorella di Giuseppe, alcuni componenti della
famiglia e una classe V della scuola primaria Grazia Deledda. A ogni
tappa la lettura della biografia del deportato e la posa di una gerbera rossa
accanto alla pietra d’inciampo.
Davanti al
municipio si sono radunati poi i ragazzi della scuola De André, che hanno
raggiunto in corteo Largo Mazzini per ricordare Ambrogio
Farina. Qui don Gianluigi
Frova ha chiesto ai ragazzi di imparare a distinguere i
comportamenti sbagliati e quelli giusti, esortandoli a “commuoversi”, ovvero a “far muovere il cuore,
perché ogni persona è un essere umano con dignità altissima”. Carmen Meloni ha ricordato che “occorre conoscere la
storia per poi farne memoria” e ha scelto di leggere una frase di
Norberto Bobbio: “Nel ripercorrere i luoghi della memoria, ti si affollano i morti. Ma tu
non puoi cancellarli come se non fossero mai esistiti. Nel momento in cui li
richiami alla mente almeno per un attimo li fai rivivere e non sono scomparsi
completamente nel nulla. Tu sei quello che ricordi”.
Il Sindaco Andrea Orlandi ha voluto creare una tappa
imprevista in via Matteotti davanti alla targa che ricorda Agostino Casati, primo sindaco dopo la
Liberazione: un modo per indicare ai ragazzi anche il percorso Memoria è
Libertà che ricorda quanti lottarono contro il regime nazifascista e per
costruire un mondo di libertà e giustizia.
Quindi, lungo via Matteotti, la memoria di Gaetano Bellinzoni. Qui la parola è passata a Mario Anzani. “Parliamo di persone che non hanno esitato a
mettere a repentaglio la loro vita per combattere una barbarie e cercare di
costruire un mondo migliore – ha detto il presidente di Anpi – Da queste persone
bisogna trarre l’esempio a continuare a combattere, a fare ognuno quello che
può per contrastare quanto appesantisce il mondo. Pensate a luoghi in cui oggi
muoiono tanti innocenti: occorre battere la barbarie”.
Pochi
passi dopo, davanti alla pietra d’inciampo per Giovanni
Barlocchi, lungo la ex via Roma oggi via Matteotti, il primo
cittadino ha coinvolto la dirigente Sandra Moroni per
ricordare il deputato ucciso a Roma il 10 giugno 1924 dai fascisti per avere
denunciato le sopraffazioni con cui il partito fascista entrò nelle
istituzioni. Quest’anno ricorre il centenario dall’uccisione. “Matteotti fu uno dei
primi a prendere la parola contro il fascismo – ha detto
Moroni – Vi lascio due
suggestioni rispetto a inciampare nella memoria, arrivano dalla senatrice
Liliana Segre. Voi ragazzi non avete la fortuna di ascoltare i racconti diretti
di quel che è successo e si sta perdendo anche il racconto indiretto ascoltato
da propri familiari, il nostro impegno è dettato da due parole, indifferenza e
scelta. Se siamo indifferenti chi continua a sopraffare avrà la meglio e
occorre scegliere di non voltarsi dall’altra parte di fronte a ogni
ingiustizia. Questo è il passaggio dalla storia alla nostra vita”.
In via Porta Ronca il pensiero del
Sindaco per Mario Martini e Carlo Martini:
“Guardavano la vita
dalle finestre affacciate sulla piazza e vedevano un mondo in cui i loro sogni
non si sarebbero realizzati – ha detto – Stasera voi ragazzi
provate a guardare fuori dalla finestra, voi che state per prendere in mano la
vostra vita in libertà. Interrogatevi su quel che succede, abbiate spirito
critico e non lasciate che tutto scorra senza che voi giocate un ruolo. Abbiamo
bisogno di persone protagoniste. Le persone che ricordiamo sacrificarono
amicizie e famiglia, consegnando la loro vita per qualcosa di più grande. E’ un
messaggio importantissimo che ci viene lasciato”.
Carmen Meloni, Luigi Pino, Clelia La Palomenta, Nicoletta Sala.
La professoressa Nicoletta
Sala ha ricordato il lavoro compiuto nelle classi su
fascismo e resistenza e donato a Carmen Meloni un
quadro creato dai ragazzi ricamando fiori ispirati alle rose di Ravensbruck, il
campo destinato alle donne nel folle impianto nazista per l’eliminazione dei
deportati.
Ultima tappa in centro quella in via San Carlo Borromeo 11 davanti
alla pietra per Angelo Moroni.
Qui è intervenuta Sabina
Tavecchia: “Questo progetto mi ha sempre colpito molto.
Sono emozionata a vedere voi giovani coinvolti. Giriamo per le città pensando
ad altro e possiamo inciampare in queste pietre, ora voi sapete che pietre e
targhe rimandano a qualcosa che va oltre il vostro tempo. Potete immaginare
questi ragazzi allora giovanissimi al cui sacrificio dobbiamo tutto quello che
abbiamo. Avete la possibilità di percepire col cuore un messaggio prezioso che
vi amplierà l’orizzonte”.
Il Sindaco Andrea
Orlandi ha chiuso il percorso ricordando che “memoria è missione”
e quanto ascoltato oggi dai ragazzi potrà permettere di passare il testimone.
Studenti dell’It Mattei guidati dalla professoressa Cinzia Colonna hanno chiuso il percorso della
memoria insieme con il Vicesindaco Maria Rita
Vergani in via Don Tazzoli: lì viveva Pietro Meloni, nonno di Carmen, deportato con il
trasporto 81 a Flossenbürg e assassinato a Hersbruck. La sua biografia è stata
letta da Christian Tangianu,
figlio di Carmen e pronipote di Pietro Meloni.
Una delegazione di studenti dell’Istituto Mattei parteciperà in
aprile allo scambio internazionale per giovani organizzato dal Memoriale di
Flossenbürg. Anche l’Amministrazione propone il Viaggio della Memoria in questo
campo di concentramento in occasione della cerimonia internazionale che si
terrà dal 19 al 22 aprile 2024.
Questo l’elenco dei rhodensi
commemorati:
GIUSEPPE CECCHETTI, via Molino Prepositurale 80
NATO 1921
DEPORTATO 1943
STALAG XX-A Toruń
STALAG VIII-B HINDENBURG
ASSASSINATO 6.3.1944
PIETRO
MELONI, via Don Tazzoli 2
NATO 1906
ARRESTATO 22.7.1944
DEPORTATO 1944 Flossenbürg
ASSASSINATO 7.1.1945 HERSBRUCK
CARLO
MARTINI, Via Porta Ronca, 2
NATO 1913
DEPORTATO 1943 DACHAU
ASSASSINATO 13.4.1945
MARIO
MARTINI, Via Porta Ronca, 2
NATO 1917
DEPORTATO 1943 DACHAU
ASSASSINATO
GIOVANNI
BARLOCCHI, via Giacomo Matteotti, 4
NATO 1881
DEPORTATO 1944 NATZWEILER
ASSASSINATO 15.4.1944
GAETANO
BELLINZONI, via Giacomo Matteotti, 18
NATO 1901
ARRESTATO 29.5.1944
DEPORTATO 17.08.1944 FLOSSENBÜRG
ASSASSINATO 23.12.1944
AMBROGIO
FARINA, via Guglielmo Marconi, 3
NATO 1901 in anagrafe non c’è
ARRESTATO 29.5.1944
DEPORTATO 1944 BUCHENWALD
ASSASSINATO 23.12.1944
ANGELO
MORONI, via San Carlo Borromeo, 8
NATO 1901
DEPORTATO 1944 DACHAU
ASSASSINATO 6.3.1945
MARIO
QUARONI, via San Carlo Borromeo, 8
NATO 1921
DEPORTATO 1945 MAUTHAUSEN/
ASSASSINATO 19.4.1945 GUSEN
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