Continua il botta e risposta tra il sindacato UIL FPL, rappresentato dal funzionario Fabio Novelli, e il Comandante della Polizia Locale di Rho, dottor Antonino Cav.Frisone. QUI potete leggere la replica del comandante.
"Di fronte al problema posto con forza dalla UIL FPL il Comandante Frisone ha reagito scegliendo di minimizzare e negare il problema. Reazione comprensibile, ma si tratta di un grave errore di valutazione della portata del problema, che non farà altro che aggravare la situazione".
"Come mai così tanti agenti, i 2/3 del Corpo, anziani insieme ai giovani, alcuni con più di 30 anni di servizio alle spalle, abbiano sentito l’esigenza di partecipare all’Assemblea per denunciare in coro il proprio malessere generato da un comportamento inadeguato da parte di questo ufficiale? Di fronte alla vastità della lamentela, il Comandante può davvero pensare che possa essere ulteriormente tollerabile un clima di minacce e ritorsioni che permea l’attività del Corpo giorno dopo giorno?"
"A nostro giudizio il Comandante avrebbe dovuto dichiarare che avrebbe avviato una commissione di indagine per raccogliere le testimonianze ed avviare un procedimento disciplinare a carico dell’Ufficiale coinvolto, perché ciò che emerge è di una gravità inaccettabile. Ricordiamo che il Codice Disciplinare prevede la sospensione fino a 10 giorni per casi particolarmente gravi di condotta non conforme ai principi di correttezza nei confronti di altri dipendenti, e questo è un caso gravissimo".
"Un comportamento simile è inaccettabile sotto il profilo della dignità umana e professionale, e rappresenta un problema che deve essere risolto alla radice: Il clima di rispetto e correttezza interpersonale sul luogo di lavoro deve essere garantito e deve essere riconosciuto da chiunque. Anche altri passaggi della replica mostrano un modo miope di concepire il servizio. Chi svolge un servizio di pattugliamento appiedato da solo in centro non è al riparo dal rischio di aggressione solo per il fatto che si trova in centro. Durante il pattugliamento è possibile e non improbabile entrare in relazione con soggetti pericolosi, coinvolti in qualche misura in attività illecite e che possono reagire anche aggredendo l’agente di Polizia Locale se in servizio da solo".
"Allo stesso modo, non è sufficiente abbinare i neo assunti agli agenti esperti per garantire la sicurezza durante il servizio. Si tratta di persone non formate, che non hanno la preparazione necessaria a fronteggiare l’emergenza che si potrebbe determinare causando pericolo per se e per i cittadini coinvolti. E’ necessario dare soluzione a questa situazione problematica, e deve essere chiaro che la UIL FPL è pronta a dare battaglia fino alla fine, portando il problema in ogni sede, evidenziandolo con ogni mezzo, fino a quando gli agenti di Polizia Locale non potranno tornare a lavorare in un clima fondato sul rispetto e sulla serenità nel compimento del proprio dovere".
"E’ giunto il momento di una svolta, sistemando ciò che va sistemato, perché la città merita un corpo di agenti motivati e felici di lavorare per la propria città e la UIL FPL andrà fino in fondo a questa battaglia, nella convinzione che si tratti anche di restituire un servizio di qualità alla comunità rhodense".
"Se non ci saranno iniziative da parte del Comandante per riconoscere il diritto violato dei propri agenti, la UIL FPL procederà con ulteriori azioni presso le sedi competenti".
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