Miriam Toews e Louisa May Alcott per “Leggiamo Insieme”.

 Letture per il tempo libero nella rubrica di The Ghost Reader.

“Leggiamo insieme” sarà la rubrica che ogni sabato vi presenterà due libri, uno per gli adulti e uno per i più giovani, “sperando di accendere in voi la curiosità della loro lettura” ha sottolineato il suo curatore, The Ghost Reader, che continua “rubacchiando”, se così si può dire, un pensiero di Umberto Eco: “Chi non legge a settant’anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni“. Per cui buona lettura.



Notte di battaglia di Miriam Toews. Da sua nonna Swiv impara milioni di cose indispensabili e del tutto inutili, essenziali e strampalate. Soprattutto impara a ridere sempre e non mollare mai. «Siamo tutte combattenti. Siamo una famiglia di combattenti»: sua nonna Elvira, incontenibile e meravigliosamente irriverente, sua mamma «Mooshie», lunatica e pericolosamente incinta, e lei, Swiv, un vulcano di parole e idee da brandire contro le avversità. Ridere, combattere, semmai piangere, ma tutte insieme, perché «disfunzionale» può non essere così male, se si accompagna a una famiglia come la sua. E poi si sa, le battaglie solitarie sono le più dure. Romanzo tenero, speciale con due eccezionali e intriganti personaggi: Swiv e sua nonna . La trama intensa, commovente  e sentita, riesce a  coniugare umorismo sardonico con un’intensità di sentimenti talvolta devastante. Anche se la protagonista è una bambina non è un libro adatto a loro.

Perché leggere "Piccole donne" di Louisa May Alcott dopo oltre 150 anni? Perché il suo romanzo rimane attuale e può essere punto di riflessione anche oggi. Ecco perché leggerlo o rileggerlo. È il più famoso romanzo di Louisa May Alcott, bravissima scrittrice statunitense. Ho sognato insieme con Louisa in questa stupenda storia, ambientata nel mezzo della Guerra di Secessione Americana e incentrata sulle piccole donne di casa March, Meg, Jo, Amy e Beth, che hanno condotto una vita serena, tranquilla fino a quando il padre non fu costretto a partire per il fronte, lasciandole sole con la moglie e la governante.

Un racconto intrecciato di aspirazioni, sentimenti e difficoltà familiari a causa delle ristrettezze economiche, dove i protagonisti riescono a combattere le “miserie quotidiane” ma non a uscirne mortificate da questo stato precario di cose. Il loro legame è più forte di tutto.

La solidità del loro rapporto di sangue è il risultato di una combinazione perfetta tra personalità completamente differenti e un equilibrio di intenti che le porterà lontano e qualcuna anche al successo sociale.

Meg, la primogenita, è il punto di riferimento principale per le altre sorelle. È bella, dolce e socievole, e anche abbastanza ambiziosa.

Decisamente l’opposto è la secondogenita, Jo: anticonformista, tenace, intuitiva e impulsiva. Considerata l’eroina indiscussa del romanzo e alter ego della stessa Alcott, Jo nutre una passione per i libri, per la letteratura e sogna di diventare un giorno scrittrice.

Poi c’è la piccola Beth, ragazza timida e generosa, sensibile ma poco incline alla compagnia esterna alla famiglia, tanto da non riuscire a socializzare con nessuno al di fuori dei contatti più stretti e cari.

L’ultima è la piccola Amy, bambina vispa e vivace, la cui spiccata vanità la porta ad apparire a volte esuberante e altezzosa.

Chi fa da collante tra le quattro è la signora March, madre sempre attenta, premurosa e presente, delicata e intelligente perché sa come lasciare spazio e concedere autonomia alle proprie figlie, permettendo loro di vivere liberamente le proprie esperienze al fine di farle crescere serenamente e responsabilmente.

In una frase uscita dalla bocca matura e consapevole dalla saggia Meg che è racchiuso tutto il senso del libro:

«L’inverno sarà difficile per tutti e non dovremmo spendere denaro in cose futili, quando i nostri uomini stanno soffrendo in guerra. Noi non possiamo fare molto, ma possiamo contribuire con qualche piccolo sacrificio e dovremmo farlo volentieri.»

Dunque, è necessario crescere con sani e buoni valori se si vuole diventare grandi in ogni senso. È questa l’educazione che la signora March ha trasmesso alle proprie figlie, consentendo loro di affrontare le avversità della vita con maturità, aiutandosi reciprocamente, nonostante la diversità del loro carattere e della loro personalità.

In questo libro c’è amore, fratellanza, inclusione, pari opportunità, rispetto, educazione, arte… quindi per la varietà e l’importanza dei temi trattati, il libro della Alcott appare decisamente all’avanguardia rispetto all’epoca in cui è stato scritto.

L’attenzione posta sul nucleo familiare e sui valori che derivano lascia trasparire il desiderio di affermazione personale.

Piccole Donne è un libro meraviglioso in cui l’autrice offre al lettore numerosi personaggi in cui potersi rispecchiare e notevoli spunti di riflessione, come il rifiuto degli stereotipi femminili, le restrizioni sociali e le disuguaglianze tra i generi.

Consiglierei Piccole Donne alle giovanissime di oggi, per capire come sia cambiato il mondo, ma soprattutto l’importanza di nutrire e coltivare le proprie aspirazioni e i propri sogni e portare avanti i valori e gli ideali in cui si crede, acclamandoli così forte da fare la storia, lasciando un segno indelebile nel tempo.

The Ghost Reader

Storie di Andrea Re.

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