Letture per tutti all’insegna della legalità.
“Quest’estate io l’ho dedicata al
cammino e alla lettura, nella splendida valle della Valsassina, a volte
circondata dai miei affetti più cari altri nella solitudine ispiratrice che
tanto amo” con queste semplici parole la professoressa
Clelia La Palomenta introduce il suo argomento preferito, la lettura, ma
non una semplice lettura, ma una lettura quasi impegnata su ciò che più le sta
a cuore: la legalità.
La professoressa Clelia La Palomenta. |
“Come dice un antico proverbio: Il lupo perde il pelo ma non il vizio, e io infatti non l’ho perso e mai lo perderò; nella mia lunga vita d’insegnante mi sono sempre dedicata agli altri, dentro e al di fuori dell’insegnamento delle mie materie (matematica e scienze! Ma davvero insegni matematica? Non l’avreste mai detto, vero?……. Eppure è stato così per una vita e anche con passione) mi sono dedicata a progetti di prevenzione al disagio, al bullismo e al cyber bullismo,di contrasto all’illegalità,di supporto alla genitorialità,di intercultura e supporto agli stranieri neo arrivati, insomma tutte quelle tematiche di prevenzione che favoriscono da sempre la relazione con l’altro. Naturalmente per poter proporre e relazionarti con l’Altro devi anche leggere,informarti, formarti ,studiare e incuriosire le persone che incontri sulla tua strada” .
“E’ quello che ho sempre fatto e anche
quest’estate, intervallati da qualche lettura più amena e rilassante, ho
dedicato molto del mio tempo alla
lettura di libri sulla legalità, sulla
mafia e sull’antimafia, consapevole che più sai e più puoi contribuire
al sostegno di una società più consapevole,autocritica e responsabile, che
possa credere e vivere dei valori
dettati dalla nostra Costituzione( a tale proposito ho letto l’ultimo libro di
Gherardo Colombo che consiglio: Anticostituzione … come abbiamo riscritto “in
peggio” i principi della nostra società)”.
“Ho approfondito la conoscenza di
uomini e donne come Rocco Chinnici, Don
Pino Puglisi, Rosario Livatino, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rita Atria,
Piera Aiello ma anche le cosiddette scorte, perché ho voluto conoscere, al
di là del loro impegno e operato, le loro vite come persone con una loro
fanciullezza, adolescenza e gioventù che il più delle volte è stata loro
troncata dalla mano assassina di criminali mafiosi”.
“Metterò a disposizione un po’ di
titoli di testi per invogliare alla lettura di grandi e piccini ma voglio
soffermare la mia attenzione sulla figura di Don Ciotti, fondatore e presidente dell’associazione Gruppo Abele Onlus
e di Libera -associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Sin dal primo
momento che ho incontrato e sentito parlare
in pubblico Don Ciotti, la sua Persona mi ha incuriosito e ho voluto approfondire la
sua storia personale e il suo impegno che ancora oggi continua sulla strada
della tutela e promozione dei diritti dei più deboli e nella difesa della
legalità contro tutte le mafie”.
“Il primo libro che ho letto e di cui vi voglio parlare è “L’amore non basta”di Luigi Ciotti,colui che continua a trasformare la memoria in impegno, cosa che ciascuno di Noi dovrebbe fare. Riporto qui questo fatto da lui narrato nel libro che secondo me è molto significativo per la sua vita futura: aveva solo 6 anni quando fu offeso dalla maestra con l'appellativo di : montanaro e lui reagì lanciandole contro il calamaio. Azione che gli costò la sospensione, ma quel momento per lui fu importante non per la sanzione ricevuta bensì perché incominciò a riflettere sull’uso delle parole; quest’episodio innescò nella sua coscienza infantile un desiderio di riscatto e di giustizia che non l'avrebbe più abbandonato”.
“Altro episodio importante fu l'incontro a 17 anni col barbone Mario che lo mette di fronte alla realtà giovanile dell'epoca, alcool e anfetamine per lo sballo. Mario in una vita precedente era stato medico.... Dice Don Ciotti :<< non tutti sono poveri allo stesso modo né per lo stesso motivo>> Bisogna parlare con le persone <<non bisogna andare lontano per conoscere a fondo la realtà>> Tantissimi sono gli episodi da lui vissuti e narrati nel libro che ci avvicinano a una persona che ha sempre dedicato con passione e fede la sua vita agli altri; si parla della fondazione del Gruppo Abele, dove sono stati accolti da subito tanti giovani disagiati, che fossero tossicodipendenti, prostitute o profughi non ha mai avuto importanza perché per ognuno di loro c’è sempre la speranza di una vita migliore e l’incontro con l’Altro serve a questo”.
“Cito a proposito di migranti questa frase tratta dal Vangelo (Matteo 25): “ero forestiero e mi avete accolto”. Come dice Don Ciotti <<Col Vangelo non si bara così come non si bara con la Costituzione>> Secondo Don Ciotti e tutti i volontari che credono nella strada da lui tracciata, solo con l’incontro possiamo ridurre le distanze, dando a ciascuno la possibilità di sviluppare i propri talenti e di vederli riconosciuti; è da questa consapevolezza che in seno all’associazione Libera ( da lui fondata nel 1995 su ispirazione di Luciano Violante e Saveria Antiochia) nasce il progetto Amunì, percorso speciale di giustizia a doppio senso in cui c'é una persona che restituisce giustizia alla società dopo aver infranto la legge, ma c'è anche una società che restituisce a quella persona la giustizia che spesso si è vista negare fin da piccola per la situazione di povertà culturale e materiale in cui era nata e che la collettività non aveva saputo sanare.
Sono queste solo alcune piccole grandi riflessioni che condivido con
voi,altre v’invito a cercarle personalmente, che mi hanno avvicinata a Don Ciotti e all’associazione Libera, nata con l’intento di
sollecitare la società civile nella lotta alla criminalità organizzata e di favorire la creazione di una comunità
antimafia, che promuove i diritti di cittadinanza,la cultura di legalità
democratica e la giustizia sociale”.
Professoressa Clelia La Palomenta.
Storie di Andrea Re.
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Non abbandonare gli animali.
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