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La celebre competizione podistica “Marathon des Sables”, si corre in Marocco, nel Sahara,
praticamente in solitaria, tra il nulla e il fascino del deserto. È costituita
su un percorso di 250 chilometri suddivisi in 6 tappe di diversa lunghezza e
asprezza. Dal 1986, per un totale di 38 edizioni, in ognuna di queste, si
misurano in media 900 atleti
internazionali, spesso con drammi e talvolta morti. 250 chilometri circa, ovvero
circa 6 maratone normali su strade asfaltate. Al contrario la Marathone si
percorre calcando rocce, sabbia finissima, letti di fiumi dissecati, montagne
di pietrisco, asciutti laghi salati.
L’edizione di quest’anno, 2024, iniziata il 14 aprile, ha
avuto anche un partecipante di Pogliano Milanese, Alessandro Giuliani. Patrocinato
dall’Amministrazione Comunale, Giuliani si è piazzato in ottima posizione: quarto nella sezione sessantenni, 162°
tra gli uomini, 182° nel conto totale. I chilometri battuti sono stati
esattamente 252,8, con un dislivello massimo di 2788 metri. Le sei tappe sono
state tracciate su distanze di 31,1 km, 40,8 km, 85,3 km, 43,1 km, 31,4 km, ed
infine 21,1km. Una dura sfida che l’appassionato corridore del Sempione ha
sentito propria, combattuta e vinta. Obiettivo non ovvio, considerando una
media del 10% di concorrenti ritirati ad ogni edizione.
Certo, ogni atleta affronta la “Leggendaria”, così è
chiamata dagli appassionati corridori, come una sfida estrema. Ma la difficoltà
della Marathone non sta solo nel caldo o nelle improvvise tempeste di sabbia,
bensì nell’autosufficienza alimentare del corridore, nel sapere dosare
l’energia per affrontare i diversi tipi di terreno e quindi indovinare il cibo
e le vitamine più adatte e la quantità di questi che deve trasportare nel
proprio zaino. L’atleta durante il giorno, durante il superamento degli
ostacoli, è accompagnato solo dal proprio zaino contenete il materassino, il
sacco a pelo e le provviste necessarie a sopravvivere in quei sei giorni di
calura diurna e freddo notturno. Gli organizzatori dell’evento provvedono solo
alla tenda per la notte e al rifornimento d’acqua. Nonostante questi estreme condizioni, la Marathone è una delle corse
più desiderate da chi vuole mettersi alla prova, vedere i propri limiti e
naturalmente andare oltre.
Alessandro Giuliani nel descrivere la propria esperienza ha
insistito molto sulla grandiosità del paesaggio sahariano, sulla tenacia che
ogni atleta sente uscire fuori nei momenti peggiori, del fraterno
cosmopolitismo serale creatosi tra gli altri concorrenti ed infine
nell’orgoglio dell’avercela fatta.
Complimenti all’atleta e buona fortuna per una prossima
edizione.
Testo di G.G. Montevenere
Storie di Andrea Re
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