Storie. Il Primo maggio a Milano

 Il racconto della giornata

Oggi, 1° maggio, si è svolta a Milano la tradizionale manifestazione celebrante la Festa del Lavoro. Il corteo, costituito da circa 5000 persone, è partito alle 9.30 dall'incrocio tra Corso Buenos Aires e Porta Venezia. Striscioni e bandiere rosse hanno fatto del corteo una foresta ricordante altri tempi passati.



Accompagnandosi con i tradizionali canti del lavoro e slogan attuali, ricordanti le lotte in corso, la difesa, la dignità e sacralità del lavoro, i manifestanti, ordinati e pacifici facevano coro ai furgoni opportunamente attrezzati, inframmezzati al corteo, diffondenti musiche di lotta politica. A tratti veniva suonata l'Internazionale di cui la maggior parte dei manifestanti intonava le parole.



Il corteo si è aperto con la densa rappresentanza sindacale delle più diffuse sigle. Bandiere d'ogni colore aprivano quindi la strada a quelle semplicemente rosse ed a quelle rosse con scritte nere di rivendicazione. 

Il corteo, dopo due ore di marcia, si è diviso in due tronconi. Il primo si è fermato in piazza della Scala. Qui i sindacati, dopo un breve riassunto della loro opera a difesa dei lavoratori, hanno lasciato il posto ad un concerto. I musicisti erano tutti di complessi emergenti. Purtroppo, verso mezzogiorno, l'arrivo della pioggia ha parecchio diradato la partecipazione popolare, fino ad allora numerosa. 



Il secondo troncone del corteo ha proseguito verso l'adiacente piazza del Duomo. Su un enorme palco addobbato da uno striscione inneggiante all'unità dei lavoratori di tutto il mondo, hanno preso la parola oratori di vari partiti. Si è ribadito il concetto di dignità del lavoro, ricordando innanzitutto il crescente divario tra salari e profitti, le speculazioni sulle materie prime, i contratti di lavoro precari, l'insicurezza sul lavoro causante 1300 morti all'anno, lo sfruttamento dei lavoratori irregolari. Tra un intervento e l'altro si è evocato lo spettro della guerra incombente sull'Europa, nonché delle altre guerre attualmente in corso.



Anche in questo caso la pioggia ha avuto il potere di diluire la massiccia partecipazione popolare. Piazza del Duomo fino ad allora era un campo di rosso, contrastante con il grigio del cielo ed il bianco della cattedrale, tanto da attirare la curiosità e le foto dei turisti di passaggio nella piazza.

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Testo e immagini G.G. Montevenere

Storie di Andrea Re


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