Rho. Flash Mob di FdI al Cippo Commemorativo “Martiri delle foibe ed esodo giuliano-dalmata”.

 Discorsi e attimi di commozione.

Domenica sera nel buio più totale e triste, in cima alla collina del parco Buonarroti, un gruppo di trenta persone si è ritrovato per dare voce al proprio pensiero in netta contrapposizione alle parole espresse dal presidente dell’A.N.P.I. rhodense Mario Anzani in merito alla richiesta del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia di dedicare un luogo pubblico a Norma Cossetto. L’evento ha visto la partecipazione di esponenti politici nazionali ed europei di Fratelli d’Italia.

Gli esponenti politici di Fratelli d'Italia.

Dopo aver posizionato le bandiere di Trieste, di Fiume, Italiana, di Istria e della Dalmazia e acceso il braciere, ha dato inizio agli interventi  il consigliere Andrea Recalcati: “Ringrazio tutti voi di essere qui. La commozione di essere qui è sempre tanta. In consiglio comunale si son permessi di insultarci, dirci qualsiasi cosa contro per questa intitolazione semplicemente per esserci permessi di farci fare l’intitolazione di tutto il parco, e non di avere un cippo, che invito tutti a guardare da vicino, anche se non c’è abbastanza luce, un cippo scolorito, un cippo che fa venire le lacrime a guardarlo, non solo per la commozione, ma anche di tristezza nel guardarlo. Se questo vuol dire: va bene noi lo abbiamo messo e ci siamo lavati la coscienza, e poi basta chi se ne frega. Qui siamo in estrema periferia, tanti di voi oggi hanno fatto fatica ad arrivare e a capire dove fosse questo luogo. Che tra l’altro è anche un bel punto, perché questo è un punto simbolicamente più alto di tutta Rho e quindi per contrapposizione a quelle che sono state le foibe, queste cavità carsiche che hanno inghiottito i nostri connazionali, vittime dei partigiani comunisti di Tito. Qualche giorno fa l’ANPI si è azzardata di dire che la resistenza Jugoslava è stato un fenomeno glorioso contro il quale non si può dire nulla. Oggi noi siamo qui per ricordare che la resistenza Jugoslava non è stato niente di tutto questo, perché ha portato a ventimila nostri connazionali massacrati nelle foibe e a trecentomila nostri connazionali scappati da quelle che erano le loro case, hanno lasciato tutto. Per qualcuno ancora oggi nel 2023 vorrebbe che anche la loro dignità, quella dei loro discendenti, e quella di tutti noi italiani, venisse ancora cancellata, venisse ancora infoibata e dimenticata”.



Subito dopo è intervenuto il consigliere Claudio Scarlino: “Come potete vedere, più o meno, questo è uno spazio che abbiamo richiesto che venisse creato nella nostra città, una mozione votata all’unanimità nel 2016, perché questo era un tema che la città sentiva molto importante, un tema che come sappiamo tutti è stato per tanti anni sottaciuto, e quindi anche nella nostra città ci sono dei discendenti, come me, mio nonno era fiumano, io ho potuto ascoltare, vivere quelle storie che mi venivano raccontate la domenica. Storie che raccontavano il vissuto personale di persone che dall’oggi all’indomani hanno perso tutto. Gli avevano detto: prendete le vostre cose e andatevene se non volete baciare questa bandiera. E allora capite bene questa imposizione, questo terrore che è stato perpetrato per tanto tempo, sottaciuto per tantissimi anni è voluto venir fuori. Dal 2016 al 2021 sono passati 5 anni per creare questo cippo commemorativo, noi volevamo una via, una piazza, un luogo un punto che facesse avvicinare le persone, che potesse dare anche una immagine facilmente accessibile. E’ vero, questo è il posto più alto della città, ma anche il più lontano, però come capite bene la cultura se non è vissuta, se non può essere frequentata difficilmente può camminare per le strade della nostra città e farci ricordare cosa è stato perpetrato al nostro popolo in quegli anni durissimi. Non possiamo tollerare questo silenzio. Quando una persona dell’ANPI dice da derubricare questi reati, questa pulizia etnica, perché lo sappiamo tutti quale era la volontà di Tito, voleva espandere la Jugoslavia, non voleva liberare il popolo italiano dal nazi-fascismo, voleva creare uno stato dittatoriale. Dobbiamo essere noi, nelle nostre piccole comunità a fare in modo che la sinistra dimentichi e lo faccia dimenticare, e lo faccia attraverso degli apparati associativi che sono stati, e dobbiamo dirlo questo, complici del silenzio per tutti quegli anni”.



Dopo gli interventi dei consiglieri comunali di FdI sono intervenuti gli onorevoli alla Camera dei deputati: Marco Osnato e Riccardo De Corato, e l’eurodeputato e capo delegazione al Parlamento europeo Carlo Fidanza, i quali nei loro interventi hanno voluto sottolineare l’inadeguatezza del luogo, lontano, difficile da trovare, non illuminato e inaccessibile a causa delle barriere architettoniche lungo l’ultimo tratto, e l’inadeguatezza del “cippo” che da dizionario sarebbe: tronco di colonna o di pilastro, con iscrizioni, eretto come monumento, “invece qui abbiamo una plastica da pochi euro che dimostra quanto anche le buone intenzioni, quando non riguardano i loro interessi a sinistra vengono smentite dai fatti”.

Ultimo intervento della militante del circolo di Rho Rosetta Muratore: “Non voglio aggiungere altro, se non condividere l’amarezza e la delusione, vorrei solamente rivolgere due parole a quei personaggi dell’ANPI, dicendo, voi che negate questo onore a Norma Cossetto, intitolando una via o una piazza, non solo negate onore a una vittima, a una cittadina italiana. Voi negate la storia, negate le nostre radici nascondendovi dietro il glorioso nome di ANPI infangate la storia e volete ancora sottacere, seppellire, insabbiare la storia, noi non ve lo permetteremo”.

L’incontro si è concluso con l’Inno d’Italia e un minuto di silenzio per i Martiri delle foibe.

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