Una mattinata di formazione utile per gli esami.
Si è tenuto nella mattinata di lunedì 25 marzo presso l’IT Mattei in via Padre Luigi Vaiani a Rho(MI)
un incontro dal titolo “Scritti autobiografici di deportati italiani nel
lager di Flossenburg” dalla tesi di laurea magistrale del relatore della
mattinata, Jonathan Zeitler, il
quale la ha discussa giovedì scorso presso l’università di Ferrara. Jonathan
era accompagnato da Walter Gibillini e
Carmen Meloni di ANED Milano, e dal presidente dell’Associazione Nazionale
Ex Deportati nei campi nazisti sezione di MIlano, Leonardo Visco Gilardi. Il primo intervento per gli onori di casa è
stato tenuto dalla dirigente scolastica dell’IT Mattei, Fulvia Luconi: “Questo è un momento fondamentale per la nostra
formazione. Andare a toccare con mano quello che è successo ai nostri nonni o
bisnonni, a persone che erano giovani come voi, a cui a un certo punto è
cambiata la vita completamente, e alcuni l’hanno anche persa. In un momento in
cui l’Europa, purtroppo, sta vivendo ancora dei conflitti. Il futuro è vostro.
Siete voi che dovete capire come approcciarvi agli altri”.
Dopo l’introduzione da parte della dirigente scolastica, Fulvia Luconi, ognuno degli
accompagnatori presenti si è presentato e ha raccontato il motivo della propria
presenza, Carmen Meloni nipote del
deportato Pietro Meloni, pietra d’inciampo, Walter Gibillini figlio del
deportato Venanzio Gibillini, tutti
e due componenti di ANED Milano, e il presidente Leonardo Visco Gilardi figlio del deportato Ferdinando Visco Gilardi.
Il lavoro di Jonathan
Zeitler, accompagnato per l’occasione dal padre, ha preso spunto dalla
mostra di Maria Antonietta Arrigoni e Marco Savini, dal titolo: “In treno con
Teresio. I Deportati del Trasporto 81. Bolzano-Flossenburg. 5-7 settembre 1944”.
Dopo una breve introduzione storica sul campo di
concentramento, i dati sul numero dei deportati
morti tra il 1938 e il 1945, oltre 30000 vittime, e le condizioni
disumane in cui vivevano, ha sottolineato il punto cruciale dei suoi studi,
basato sulle lettere dei deportati. Nella mattinata attraverso delle slide sono
state mostrate le lettere di quattro deportati: Giovanni Giuseppe Pecchi, Pietro Meloni, Venanzio Gibillini, Ubaldo
Pesapane.
Un punto su tutti che è emerso dallo studio delle lettere da
parte di Jonathan Zeitler è la somiglianza tra l’una e l’altra, sia essa
corrispondenza clandestina, sia essa corrispondenza censurata, cioè passata da
un controllo, tutte davano a chi le riceveva un esempio di vita nei lager semplice e
senza difficoltà, per non arrecare altri pensieri ai propri familiari, e tutte
contenevano saluti per tante persone e familiari, come per non dimenticare gli
altri e sentirsi più vicini, nonostante la situazione fosse veramente tragica.
In ultimo le parole del presidente ANED Milano, Leonardo Visco Gilardi: “L’Italia ha la
vergogna di aver inventato il fascismo. Il fascismo è il culto della violenza,
il culto della bella morte, il disprezzo delle persone, la trasformazione dell’avversario
politico in nemico, e il nemico come in guerra deve essere abbattuto. Questo è
il risultato fino al 1945, ma questa disumanizzazione continua ancora oggi.
Bene o male fino alla prima guerra mondiale le guerre si combattevano tra
eserciti schierati, tra militari. Oggi le popolazioni civili sono coinvolte
pesantemente negli scontri bellici”.
Grandi applausi dagli oltre centocinquanta studenti della 5^
superiore presenti in sala per questo momento importante di conoscenza di un
pezzo della nostra storia.
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Storie di Andrea Re.
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